I reumatismi si pensa che siano i tipici dolori che compaiono in età avanzata riconducibili ad una vita vissuta in ambienti umidi. Ma in realtà non è sempre così. Le malattie reumatiche sono un centinaio e non vanno per niente sottovalutate ma bensì tenute sotto controllo. Andiamo ad approfondire meglio l’argomento, vedendo nel dettaglio le cause, quali sono i fattori di rischio e che tipi di rimedi naturali si possono adottare per alleviare i disturbi.
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Che cosa sono i reumatismi?
In genere con il termine reumatismi si indica l’insieme dei sintomi che riguardano il nostro sistema articolare. Possono manifestarsi come un dolore transitorio o come conseguenza di una patologia reumatica. Questi, inoltre possono anche derivare da problemi legati alle articolazioni, alla struttura ossea, tendini, legamenti e quant’altro ad esse collegato.
Questi dolori comportano una riduzione della capacità funzionale delle parti interessate. Possono risultare a seguito di:
- processi infiammatori come l’artrite;
- malattie reumatiche croniche o degenerative come l’artrosi;
- gotta, obesità e diabete;
- spondilite anchilosante, artropatia psoriasica, connettiviti, sindrome fibromialgica e febbre reumatica;
Un’alterazione infiammatoria in profondità può provocare arrossamento, calore e gonfiore della parte. Inoltre, ci può essere anche ritenzione di liquido all’interno dell’articolazione (versamento articolare) e la sensazione dolorosa può anche essere irradiata per la presenza di una condizione neuropatica.
Il manifestarsi del disturbo per ore o per giorni, indica un trauma, un possibile episodio infettivo oppure una deposizione di cristalli come l’acido urico. Se il sintomo persiste per più di un mese allora siamo in presenza di una malattia cronica, un tumore o una patologia infiammatoria.
Le malattie reumatiche sono patologie serie che possono aggredire il cuore, i reni o i polmoni. Per questo motivo è importante capire fin da subito i sintomi, effettuare una diagnosi precoce e iniziare il prima possibile una corretta terapia farmacologica.
Malattie reumatiche o reumatismi: qual è la differenza? quali tipologie esistono?
Le malattie reumatiche colpiscono le articolazioni, la cute, le ossa, la cartilagine, i tendini e altri organi e non sono sempre riconducibili all’avanzare dell’età, perché a seconda della tipologia, possono colpire sia adulti che bambini.
Possono essere suddivise nei seguenti gruppi:
- Reumatismi infiammatori: sono vere e proprie malattie autoimmuni che causano infiammazioni degenerative come nel caso delle artriti croniche.
- Artrite reumatoide: colpisce le articolazioni, e rappresenta il tradizionale dolore alle mani, ginocchia e piedi. La membrana che riveste la parte esterna delle articolazioni si ingrossa, si deforma e distrugge la cartilagine. Questa artrite può subentrare a qualsiasi età e dura per tutta la vita.
- Spondiloartriti sieronegative, comprende varie malattie che colpiscono le articolazioni come: la spondilite anchilosante (colonna vertebrale), l’artrite psoriasica (infiammazione della pelle arrossata e desquamata con gonfiore di un dito della mano o del piede), la spondiloartrite giovanile (colpisce gli arti dei maschi entro i 16 anni), le connettiviti che possono aggredire diverse parti dell’organismo (il lupus erimatoso e la sclerodermia).
- Reumatismi degenerativi: ovvero l’artrosi, patologia della cartilagine delle articolazioni, colonna vertebrale, e che deforma le anche, le dita delle mani e dei piedi. Colpisce in prevalenza gli anziani ma anche persone di qualsiasi età a seguito di traumi, infiammazioni o danni alle articolazioni.
- Reumatismi extra-articolari: interessano i tendini e tutto l’apparato muscolare. I più diffusi sono le tendiniti, le borsiti e la sindrome fibromialgica.
- Reumatismi di natura metabolica (artropatie): ovvero l’artrite da microcristalli, che prende il nome di gotta.
- Reumatismi dolorosi cronici: che comprendono le cervicali, sciatalgie, lomboscialtagie.
- Malattie ossee: come l’osteoporosi, una malattia presente soprattutto nelle donne in menopausa.
- Artriti virali, batteriche o micotiche: sono manifestazioni croniche innescate da virus, batteri o funghi. Sorgono a seguito di polmoniti, meningiti, infezioni, malattie parassitarie come la leishmaniosi o la sindrome di Lyme.
- Reumatismi neurologici: comprendono le neuropatie, ovvero le patologie a carico dei nervi.
- Neoplasie: riguardano la formazione di tumori a livello osseo, tendineo o articolare.
- Miscellanea: malattie molto rare, che aggrediscono le ossa e le articolazioni.
- Malattie reumatiche idiopatiche: insieme di tutte le sintomatologie dolorose, acute o croniche, che riguardano le ossa, articolazioni o tessuti connettivi molli, per le quali non si riesce a trovare una causa precisa.
Le cause e i fattori di rischio
La maggior parte di questi dolori non hanno una causa ben definita e i fattori di rischio che intervengono possono essere:
- fattori genetici come nel caso della gotta;
- fattori ambientali come infezioni virali o batteriche;
- stile di vita: il fumo, un’errata alimentazione, la sedentarietà e l’obesità;
- traumi e fratture;
- produzione ormonale: molte forme di reumatismi si riscontrano maggiormente nelle donne.
Come riconoscere la sintomatologia?
I sintomi sono riconducibili alla tipologia e alla zona interessata dal dolore, i più diffusi sono:
- dolore alle articolazioni precisamente nelle mani e nei piedi;
- tumefazioni, zona interessata arrossata e calda;
- psoriasi, ferite o ulcere della cute;
- articolazioni indurite specie la mattina per più di trenta minuti;
- percezione di stanchezza con l’aggiunta di febbre o perdita di peso;
- distorsione delle mani e noduli nelle falangi;
- rumori articolari;
- alterazione del colore delle dita delle mani o dei piedi che diventano prima bianche, poi blu e infine si arrossano quando sono esposte al freddo;
- occhi e bocca secchi;
- impedimento nel compiere movimenti e semplici gesti.
Non sempre quando si manifesta un sintomo significa che sta per iniziare la malattia. È consigliabile, però, in presenza di uno di questi sintomi, rivolgersi a uno specialista, in quanto la diagnosi precoce permette di intervenire con la terapia più idonea migliorando la qualità della vita.
Diagnosi
Sulla base dei sintomi che il paziente annota su un taccuino, semplicemente con un colloquio e conseguente visita specialistica, il medico sarà in grado di stabilire se ci si trova dinnanzi a una patologia reumatica. Fatto ciò, sarà necessario risalire alla cause per assegnare la terapia più adeguata alla circostanza.
Per fare la diagnosi il paziente dovrà fornire informazioni su eventuali casi di patologie similari in famiglia e subito dopo dovrà sottoporsi ad analisi del sangue (VES e PCR), analisi del liquido cartilagineo, radiografie o tac dell’apparato scheletrico.
Consigli utili sulla prevenzione
Ecco alcuni consigli su come evitare l’insorgenza dei reumatismi o affievolire l’evoluzione dei danni alle articolazioni:
- fare una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdure per combattere i radicali liberi dannosi per la cartilagine;
- controllare il peso per non recare danni alle articolazioni;
- fare attività fisica per migliorare il tono muscolare;
- proteggere le articolazioni e la colonna vertebrale dagli sbalzi di temperatura;
- mantenere una postura corretta, cambiando spesso posizione per evitare la rigidità muscolare.
Il consiglio migliore è quello di non sottovalutare il dolore ed evitare le cure fai da te. In presenza di dolore non assumete antidolorifici che potrebbero non essere adatti al problema in questione. Rivolgetevi sempre al medico che saprà consigliare la giusta terapia.
Linee guida sull’alimentazione
In caso di reumatismi si raccomanda di tenere sotto controllo il peso corporeo. I chili di troppo, possono favorire i processi infiammatori, a danno delle articolazioni. In questi casi, si consiglia l’assunzione di:
- semi di zucca, mandorle, semi di girasole, riso, quinoa;
- frutta e ortaggi va aumentato: almeno 5 porzioni al giorno per avere la giusta quantità di antiossidanti e antinfiammatori naturali;
- pesce da consumare almeno tre volte a settimana perché ricco di grassi buoni che fanno bene anche alle articolazioni;
- bere molta acqua naturale e mangiare ribes nero, cipolle rosse, grano saraceno, mirtillo nero e uva nera.
Gli alimenti da evitare
Si consiglia di limitare il consumo di carne rossa e salumi, perché aumentano la quantità di acido urico che si deposita nelle articolazioni limitando i movimenti; i cibi grassi come burro e strutto; cibi industriali come merendine, biscotti, torte e di diminuire al massimo il consumo di carboidrati raffinati.
Rimedi naturali
Oltre ad una alimentazione sana ed equilibrata, esistono rimedi naturali che possono aiutare in presenza di reumatismi. Esistono piante che possono alleggerire il dolore che vanno sempre accompagnate ad una alimentazione sana, ricca di verdure, proteine e cereali integrali. I rimedi naturali consigliati sono:
- l’artiglio del diavolo: svolge azione antinfiammatoria e decongestione le contratture;
- il ribes nero: rappresenta un cortisone naturale, in quanto svolge un’azione antinfiammatoria sui tessuti, antireumatica, antiallergica e aiuta a stimolare il sistema immunitario;
- lo zenzero: con proprietà antireumatiche e antinfiammatorie;
- l’equiseto: pieno di silicio, rimpolpa il tessuto osseo e sostiene il sistema connettivo e la cartilagine.
Trattamenti farmacologici
Questo tipo di patologie sono graduali e peggiorano col tempo. La medicina oggi è in grado di tenere sotto controllo i sintomi rendendoli meno aggressivi e invalidanti. In generale i farmaci prescritti sono i FANS che abbattono il dolore e il cortisone. A questi si aggiungono anche i moderni farmaci “biologici” da somministrare a vita, che presentano una serie di controindicazioni a danno del cuore, del fegato e dello stomaco. Per ridurre l’utilizzo dei farmaci, si possono anche seguire percorsi di terapie a ultrasuoni e infiltrazioni intra-articolari di cortisone o di acido ialuronico.