Flusso biliare irregolare: sintomatologia, possibili cause, diagnosi e trattamenti

Il flusso biliare irregolare è una patologia che in medicina prende il nome di “colangite sclerosante” che può colpire maggiormente gli uomini. Questa patologia consiste nell’infiammazione dei dotti biliari che si riducono di dimensione. Questa riduzione può provocare un accumulo di bile nel fegato che danneggia le cellule epatiche.

La causa dell’irregolarità del flusso biliare è ad oggi sconosciuta, ma sembra che fattori genetici e immunologici possano avere un ruolo importante nello sviluppo di questa patologia. La malattia può anche essere associata ad altre patologie come colite ulcerosa, malattie infiammatorie intestinali.  Scopriamo insieme quali sono i sintomi più diffusi, le possibili cause, come viene diagnosticata la malattia e che tipo di trattamenti vengono consigliati dagli esperti.

Che cosa significa “flusso biliare irregolare”?

La colangite sclerosante, nota anche come flusso biliare irregolare, è una patologia che provoca un’infiammazione cronica delle vie biliari. Il processo di infiammazione cronico nel tempo può portare a una distruzione della conformazione dei condotti che contengono il flusso biliare.

Questo può a sua volta provocare un flusso irregolare con punti di ostruzione a cui si alternano punti dilatati del canale. L’irregolarità dei condotti biliari però determina una mancanza di un flusso biliare regolare e quindi, di un ristagno all’interno del fegato il cui tessuto a lungo andare può essere danneggiato.

Nonostante questa patologia abbia delle cause che ancora oggi sembrano essere sconosciute, si pensa che fattori genetici e immunologici possano avere un ruolo fondamentale nella manifestazione dei sintomi più comuni. Tutt’ora viene definita dagli esperti una malattia rara anche se molti studi condotti in merito sembrano avere evidenziato che la colangite sclerosante è più diffusa di quanto si possa pensare.

Sintomatologia

La colangite sclerosante sembra essere maggiormente presente negli uomini. L’età di esordio può essere compreso tra i 30 e i 50 anni ma si può anche manifestare in età pediatrica. Non sembra esistere una sintomatologia tipica che possa portare subito a una diagnosi. Solitamente per ottenere una diagnosi è necessario sottoporsi a dei controlli in laboratorio attraverso i quali vengono evidenziati dei valori alterati, come un incremento della fosfatasi alcalina, della gammaGT e della transaminasi.

All’esordio della malattia è possibile che si presenti una sintomatologia caratterizzata da un malessere diffuso, da astenia oppure sintomi come prurito diffuso e ittero cutaneo. Il ristagno della bile all’interno del sistema biliare epatico può peggiorare se si associano processi infettivi, determinando la comparsa di stati febbrili. In molti pazienti affetti da un flusso biliare irregolare è presente anche una malattia infiammatoria cronica intestinale come la colite ulcerosa, a cui si possono associare episodi di diarrea.

La colangite sclerosante viene diagnosticata prima che possano compare eventuali sintomi per esempio a seguito di esami del sangue di controllo oppure di una radiografia eseguita per altri motivi, che evidenzia il fegato in modo anomalo. I primi disturbi possono includere: fatica e prurito. 

La progressione della malattia varia da persona a persona e non si può sapere in anticipo se sarà lenta o veloce. Disturbi che possono comparire successivamente possono essere: dolore nella parte alta in alto a destra dell’addome, febbre, brividi, sudorazioni notturne, fegato ingrossato, milza ingrossata, perdita di peso, ittero (occhi e pelle gialla).

Man mano che si sviluppa la malattia si possono presentare i sintomi della cirrosi quali: accumulo di liquidi nell’addome, insufficienza epatica grave e aumento della pressione sanguigna della vena che porta il sangue dall’intestino al fegato. In caso di forte prurito duraturo e inspiegabile, come stanchezza senza un apparente motivo è bene parlarne con il proprio medico. Se una persona è affetta da malattie croniche come il morbo di Crohn oppure la colite ulcerosa, è importante evidenziare al proprio medico sintomi come affaticamento e prurito inspiegabile, perché spesso persone con la colangite sclerosante hanno contemporaneamente queste patologie.

Quali possono essere le cause?

Non sembrano ancora oggi essere state individuate le possibili cause che portano alla diagnosi del flusso biliare irregolare. Come abbiamo detto, è possibile che si tratti di una malattia autoimmune ovvero legata alla difesa dell’organismo, che quando viene attivato da un’infezione o una tossina piuttosto che attaccare i virus o i batteri, aggredisce per sbaglio i propri organi e tessuti. I fattori che possono contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare questa patologia possono essere:

  • l’età: può svilupparsi dai 30 ai 50 anni ma anche in età pediatrica;
  • il sesso: sembrano essere maggiormente colpiti gli uomini;
  • malattia infiammatoria intestinale;
  • posizione geografica: popolazioni del nord Europa sembrano avere una maggiore predisposizione genetica.

Una buona percentuale di persone affetta da malattie infiammatorie croniche intestinali presenta anche la colangite sclerosante. Le due malattie non sempre compaiono nello stesso momento, il flusso biliare irregolare può presentarsi anni prima della malattia infiammatoria intestinale. In caso di diagnosi è importante verificare se sia presente anche una malattia infiammatoria intestinale perché in questo caso, potrebbe aumentare il rischio di tumore al colon.

Diagnosi flusso biliare irregolare

Spesso la malattia si manifesta senza sintomi e ci si accorge della sua presenza solo dopo avere effettuato degli esami del sangue in laboratorio, per la presenza di alcuni valori alterati. Si può manifestare dai 30 ai 50 anni di età, associata a stanchezza, ittero e prurito. Può essere anche caratterizzata da febbre con forti brividi, dovuta a un’infezione ai dotti biliari.

La diagnosi viene fatta attraverso la colangiografia, un esame a raggi X che si effettua con un’iniezione di un mezzo di contrasto nei dotti biliari. L’esame avviene mediante la tecnica endoscopica chiamata ERCP. Questo esame presenta dei possibili rischi ma è l’esame principale per avere una corretta diagnosi. Il decorso della malattia è soggettivo, anche se solitamente progredisce lentamente. Il paziente può essere affetto per anni senza mostrarne i sintomi che possono essere stabili, intermittenti oppure progressivi. L’insufficienza epatica può sopraggiungere dopo 7-15 anni di malattia.

Trattamenti terapeutici consigliati

Non sembra ancora oggi essere stata scoperta una terapia mirata per combattere questa patologia. I sintomi possono essere tenuti sotto controllo con appositi farmaci prescritti dal medico che aiutano a controllare il prurito, antibiotici per le infezioni e vitamine A, D, E, K per aiutare a integrare quelle che non vengono assorbite per via del deficit di malassorbimento.

In alcuni casi ci sono tecniche endoscopiche, radiologiche e chirurgiche che possono essere consigliate per la rimozione delle ostruzioni nei dotti biliari, che possono aiutare a migliorare il flusso biliare irregolare. Nei casi più gravi può essere necessario il trapianto, con una successiva percentuale di sopravvivenza che sembra essere elevata.